Arrivo in stazione come tutti i giorni. Ho fame ma in tasca non un centesimo, come sempre. Devo andare al bancomat.
Attraverso la strada col rosso, tanto il tram è fermo, e raggiungo il marciapiede di fronte.
Ma colgo con la coda dell'occhio che qualcosa stride.
Ma colgo con la coda dell'occhio che qualcosa stride.
Una piccola folla attorno a una donna sdraiata per terra, a torso nudo: carabinieri e personale medico, tutti che corrono a destra e a manca.
Guardo la donna, apro la bocca, non ne esce alcun suono, guardo un carabiniere, richiudo la bocca, in faccia ho scritto "cosa devo fare?". Mi dice, "Passa, veloce!".
Passo, veloce, guardo ancora la donna, muove di scatto una gamba, un uomo coi pantaloni arancioni si abbassa su di lei, unisce le mani, comincia a spingere e contare.
Uno, due, tre, quattro.
Passo, veloce e il cuore batte forte.
Il mio.
Faccio cinquanta metri, raggiungo il bancomat. Codice pin, venti euro, metto il portafoglio in tasca e torno indietro.
Dove prima c'era la folla, ora ci sono alcune persone che tengono un telo bianco sollevato così da creare un separé, un angolo più o meno riparato dal traffico, dalla gente, dalla polvere dalla strada, dai sacchetti del mc donalds buttati per terra, da quelli che ti fermano per chiederti se hai qualcosa contro gli ex tossicodipendeti.
Passo, veloce.
Ma guardo di nuovo lì; strappo alcune parole dal frastuono del traffico: "C'è".
Guardo il carabiniere, lo stesso di prima e glielo chiedo: "Ce l'ha fatta?".
Passo, veloce, guardo ancora la donna, muove di scatto una gamba, un uomo coi pantaloni arancioni si abbassa su di lei, unisce le mani, comincia a spingere e contare.
Uno, due, tre, quattro.
Passo, veloce e il cuore batte forte.
Il mio.
Faccio cinquanta metri, raggiungo il bancomat. Codice pin, venti euro, metto il portafoglio in tasca e torno indietro.
Dove prima c'era la folla, ora ci sono alcune persone che tengono un telo bianco sollevato così da creare un separé, un angolo più o meno riparato dal traffico, dalla gente, dalla polvere dalla strada, dai sacchetti del mc donalds buttati per terra, da quelli che ti fermano per chiederti se hai qualcosa contro gli ex tossicodipendeti.
Passo, veloce.
Ma guardo di nuovo lì; strappo alcune parole dal frastuono del traffico: "C'è".
Guardo il carabiniere, lo stesso di prima e glielo chiedo: "Ce l'ha fatta?".
Sorride appena e muove la testa su e giù un paio di volte.
Passo, veloce, di nuovo colo rosso, il tram è sempre fermo, mi rotolano giù alcune lacrime, mi compro un panino, salgo sul tram e mi cerco un posto a sedere.
Passo, veloce, di nuovo colo rosso, il tram è sempre fermo, mi rotolano giù alcune lacrime, mi compro un panino, salgo sul tram e mi cerco un posto a sedere.
^^ meno male che cè l ha fatta
RispondiEliminae mi piace come ti sei comportata a non stare ferma li come fanno un sacco di fessi quando succede qualcosa, hai semplicemente chiesto se era viva ^^
brava Elena :3
Che esperienza....meno male che ce l ha fatta!!!!
RispondiEliminaA me purtroppo è capitato di esser presente ad un evento simile...purtroppo però ero presente anche nel momento in cui è successo ....e purtroppo non c'è stato il lieto fine quella volta...Son contenta che in questo caso sia andato tutto bene.
RispondiEliminaG.
Per il lavoro che facevo momenti simili ne ho vissuti diversi mai tutti uguali ma così simili nel lasciarti sgomento. E' capitato anche di vedermi sfuggire la vita tra le mani esperienza che a distanza di tanti anni ancora ricordo come fosse ieri. Dicevano: tanto poi ci fai l'abitudine, non è vero almeno per me, nemmeno dopo 35 anni!!!!!
RispondiEliminaciao Gianco